SOSTENIBiLITà

"

SOSTENIBiLITà

SOSTENIBILITà

La riqualificazione di Piazza d’Armi nel nuovo Parco Ferruccio Parri sposa i principi della gestione sostenibile attraverso la progettazione di dispositivi di natura individuabili a livello internazionale tra le Nature-Based Solutions, soluzioni rivolte alle sfide ambientali urbane e sociali che individuano nella natura le risposte più adeguate.
Queste scelte si completano nell’ambito della gestione delle risorse primarie come l’acqua attraverso l’introduzione di sistemi di drenaggio sostenibili intesi come un insieme di pratiche di gestione delle acque meteoriche e non, riconosciuti a livello internazionale come SuDS – Sustainable Drainage Systems. Nel Parco Parri sono inseriti diversi interventi sulla gestione delle acque, con creazione di specchi e giochi d’acqua nell’area fruitiva e un fosso-canale a cielo aperto che confluisce in un laghetto nell’area più naturalistica.

COMUNE DI CUNEO

SUSTAINABLE DRAINAGE SYSTEMS – SUDS

Nella gestione dell’inquinamento dovuto alle acque di prima pioggia, il drenaggio urbano sostenibile (SuDS – Sustainable Drainage Systems) propone l’adozione di sistemi basati sulla natura (Nature-Based Solutions), che comportano numerosi vantaggi – sia ambientali, attraverso una ricostruzione di ecosistemi naturali e corridoi ecologici, sia estetici, con piacevoli inserimenti nel paesaggio senza impatti rilevanti.
I SuDS permettono inoltre di migliorare la qualità delle acque e restituirle alla circolazione naturale e alle falde sotterranee, attraverso la depurazione di grandi volumi di acqua (anche piovana) da una maggiore quantità di inquinanti e con una gestione semplice ed economica.

I vantaggi dell’adozione di sistemi Sustainable Drainage Systems – SuDS risiedono nella loro capacità di sfruttare, rispetto all’ingegneria tradizionale, i molteplici Servizi Ecosistemici forniti dai sistemi naturali, promuovendo un’ingegneria più sostenibile (anche detta Soft Engineering). Esempi di servizi ecosistemici forniti da soluzioni naturali SuDS sono:

  • regolazione atmosferica
  • regolazione climatica
  • regolazione idrica
  • recupero delle acque
  • controllo dell’erosione e trattenimento dei sedimenti
  • formazione di suolo
  • bilanciamento cicli dei nutrienti
  • riduzione carico inquinante sfruttando i processi naturali di fitoestrazione, fitostabilizzazione, fitodegradazione, fitovolatilizzazione
  • pollinazione
  • aumento biodiversità
  • produzione di biomasse
  • aumento aree ricreative
  • educazione ambientale

I vantaggi sopra riportati hanno condotto i sistemi SuDS a essere tra le principali soluzioni adottate e pianificate nei piani di adattamento ai cambiamenti climatici di importanti città internazionali, come ad esempio Rotterdam o New York.

Nella gestione dell’inquinamento dovuto alle acque di prima pioggia, il drenaggio urbano sostenibile (SuDS – Sustainable Drainage Systems) propone l’adozione di sistemi basati sulla natura (Nature-Based Solutions), che comportano numerosi vantaggi – sia ambientali, attraverso una ricostruzione di ecosistemi naturali e corridoi ecologici, sia estetici, con piacevoli inserimenti nel paesaggio senza impatti rilevanti.
I SuDS permettono inoltre di migliorare la qualità delle acque e restituirle alla circolazione naturale e alle falde sotterranee, attraverso la depurazione di grandi volumi di acqua (anche piovana) da una maggiore quantità di inquinanti e con una gestione semplice ed economica.

I vantaggi dell’adozione di sistemi Sustainable Drainage Systems – SuDS risiedono nella loro capacità di sfruttare, rispetto all’ingegneria tradizionale, i molteplici Servizi Ecosistemici forniti dai sistemi naturali, promuovendo un’ingegneria più sostenibile (anche detta Soft Engineering). Esempi di servizi ecosistemici forniti da soluzioni naturali SuDS sono:

  • regolazione atmosferica
  • regolazione climatica
  • regolazione idrica
  • recupero delle acque
  • controllo dell’erosione e trattenimento dei sedimenti
  • formazione di suolo
  • bilanciamento cicli dei nutrienti
  • riduzione carico inquinante sfruttando i processi naturali di fitoestrazione, fitostabilizzazione, fitodegradazione, fitovolatilizzazione
  • pollinazione
  • aumento biodiversità
  • produzione di biomasse
  • aumento aree ricreative
  • educazione ambientale

I vantaggi sopra riportati hanno condotto i sistemi SuDS a essere tra le principali soluzioni adottate e pianificate nei piani di adattamento ai cambiamenti climatici di importanti città internazionali, come ad esempio Rotterdam o New York.

COMUNE DI CUNEO

I RAIN GARDEN

Le aree di bioritenzione vegetata (Rain Garden) sono aree a verde strutturate artificialmente al fine di raccogliere e trattare le acque meteoriche drenate da una superficie impermeabilizzata. Tipicamente questi sistemi sono costituiti da una fascia con copertura erbosa disposta tra la superficie drenata e la zona di ristagno, un’area avvallata vegetata, nella quale si ha il ristagno temporaneo delle acque meteoriche, un pacchetto filtrante.
Tale soluzione viene tipicamente inserita allo scopo di intercettare le acque di dilavamento da superfici impermeabili, fornendo i seguenti vantaggi aggiuntivi:

  • ottimo inserimento paesaggistico di aree verdi che risultano sufficientemente auto irrigate e auto fertilizzate;
  • creazione di habitat ad elevata biodiversità;
  • raffreddamento del microclima locale per mezzo dell’evapotraspirazione.

I Rain Garden forniscono anche un’efficiente riduzione del carico inquinante mandato al corpo idrico per mezzo:

  • della rimozione di solidi (ad es. sedimenti fini) e inquinanti associati (ad es. nutrienti, oli e grassi, metalli);
  • della filtrazione promossa dalla superficie della vegetazione e dal materiale inerte;
  • della rimozione dei particolati fini e inquinanti associati per mezzo di infiltrazione nei medium filtranti;
  • fornendo processi di trattamento quali filtrazione e prelievo da parte della vegetazione e del biofilm batterico;
  • della rimozione degli inquinanti disciolti per mezzo di assorbimento sul medium filtrante e di processi biologici (sia aerobici sia anaerobici, a seconda delle diverse soluzioni tecniche di progetto adottate).

Se correttamente progettate, le aree di ritenzione vegetata possono fornire alte efficienze di trattamento e risultano quindi adatte per il trattamento e recupero delle acque di pioggia.

Nel Parco Parri sono stati inseriti Rain Garden per circa 90 mq: saranno destinati al trattamento delle pioggie recuperate dai campi da basket.

COMUNE DI CUNEO

I RAIN GARDEN

Le aree di bioritenzione vegetata (Rain Garden) sono aree a verde strutturate artificialmente al fine di raccogliere e trattare le acque meteoriche drenate da una superficie impermeabilizzata. Tipicamente questi sistemi sono costituiti da una fascia con copertura erbosa disposta tra la superficie drenata e la zona di ristagno, un’area avvallata vegetata, nella quale si ha il ristagno temporaneo delle acque meteoriche, un pacchetto filtrante.
Tale soluzione viene tipicamente inserita allo scopo di intercettare le acque di dilavamento da superfici impermeabili, fornendo i seguenti vantaggi aggiuntivi:

  • ottimo inserimento paesaggistico di aree verdi che risultano sufficientemente auto irrigate e auto fertilizzate;
  • creazione di habitat ad elevata biodiversità;
  • raffreddamento del microclima locale per mezzo dell’evapotraspirazione.

I Rain Garden forniscono anche un’efficiente riduzione del carico inquinante mandato al corpo idrico per mezzo:

  • della rimozione di solidi (ad es. sedimenti fini) e inquinanti associati (ad es. nutrienti, oli e grassi, metalli);
  • della filtrazione promossa dalla superficie della vegetazione e dal materiale inerte;
  • della rimozione dei particolati fini e inquinanti associati per mezzo di infiltrazione nei medium filtranti;
  • fornendo processi di trattamento quali filtrazione e prelievo da parte della vegetazione e del biofilm batterico;
  • della rimozione degli inquinanti disciolti per mezzo di assorbimento sul medium filtrante e di processi biologici (sia aerobici sia anaerobici, a seconda delle diverse soluzioni tecniche di progetto adottate).

Se correttamente progettate, le aree di ritenzione vegetata possono fornire alte efficienze di trattamento e risultano quindi adatte per il trattamento e recupero delle acque di pioggia.

Nel Parco Parri sono stati inseriti Rain Garden per circa 90 mq: saranno destinati al trattamento delle pioggie recuperate dai campi da basket.

COMUNE DI CUNEO

LAGHETTO E FOSSO

Per il fosso canale e per il laghetto naturalistico (specchio libero n°2) nel tratto a valle del Parco, oltre che per l’irrigazione delle aree a verde, si fa affidamento sulle acque derivate dal fiume Gesso. Si prevede di utilizzare queste acque per:

  • compensare le perdite di evapotraspirazione e di infiltrazione del canale, oltre a quelle del laghetto;
  • garantire un flusso continuo nel canale e un ricambio delle acque del laghetto ogni giorno, volto a evitare la proliferazione delle zanzare e permettere il funzionamento di questi elementi come parte dell’arredo del parco;
  • derivare le acque necessarie per irrigare le aree a verde e le alberature.

Sia il canale sia il laghetto naturalistico sono stati pensati come elementi multiobiettivo; in particolare, sono stati pensati come dispositivi di ecologia ambientale in grado di fornire una funzione di sedimentazione in grado di rimuovere efficacemente i possibili solidi veicolati dalle acque derivate dal Gesso, e ridurre, quindi, il volume del serbatoio/sedimentatore usato per l’approvvigionamento idrico dell’impianto di irrigazione.

Il fondo del laghetto è modulato con uno strato di ghiaia e uno di terreno, e crea delle zone a diverse profondità, in modo da mettere a dimora diverse tipologie di piante e aumentare la biodiversità; in particolare, sono previste zone profonde un metro per la messa a dimora di ninfee e due isolotti con profondità d’acqua di 30 cm per la messa a dimora di macrofite emergenti (ad es. Phragmitas australis, Typha latifolia).

VASCHE D’ACQUA

La gestione delle acque nella vasca n.1 e dei giochi d’acqua è a circuito chiuso, limitando la richiesta idrica e prevedendo, il solo contributo delle acque di pioggia recuperate per compensare le perdite di evapotraspirazione.

COMUNE DI CUNEO

LAGHETTO E FOSSO

Per il fosso canale e per il laghetto naturalistico (specchio libero n°2) nel tratto a valle del Parco, oltre che per l’irrigazione delle aree a verde, si fa affidamento sulle acque derivate dal fiume Gesso. Si prevede di utilizzare queste acque per:

  • compensare le perdite di evapotraspirazione e di infiltrazione del canale, oltre a quelle del laghetto;
  • garantire un flusso continuo nel canale e un ricambio delle acque del laghetto ogni giorno, volto a evitare la proliferazione delle zanzare e permettere il funzionamento di questi elementi come parte dell’arredo del parco;
  • derivare le acque necessarie per irrigare le aree a verde e le alberature.

Sia il canale sia il laghetto naturalistico sono stati pensati come elementi multiobiettivo; in particolare, sono stati pensati come dispositivi di ecologia ambientale in grado di fornire una funzione di sedimentazione in grado di rimuovere efficacemente i possibili solidi veicolati dalle acque derivate dal Gesso, e ridurre, quindi, il volume del serbatoio/sedimentatore usato per l’approvvigionamento idrico dell’impianto di irrigazione.

Il fondo del laghetto è modulato con uno strato di ghiaia e uno di terreno, e crea delle zone a diverse profondità, in modo da mettere a dimora diverse tipologie di piante e aumentare la biodiversità; in particolare, sono previste zone profonde un metro per la messa a dimora di ninfee e due isolotti con profondità d’acqua di 30 cm per la messa a dimora di macrofite emergenti (ad es. Phragmitas australis, Typha latifolia).

VASCHE D’ACQUA

La gestione delle acque nella vasca n.1 e dei giochi d’acqua è a circuito chiuso, limitando la richiesta idrica e prevedendo, il solo contributo delle acque di pioggia recuperate per compensare le perdite di evapotraspirazione.

LE PAVIMENTAZIONI E L’ACCESSIBILITÀ

SOSTENIBILITÀ DEGLI ARREDI
E DELLE ATTREZZATURE PER LA FRUIZIONE

L’intero Parco sarà accessibile mediante sentieri e percorsi diversi tra loro per funzioni e caratteristiche dei materiali.
Nella zona del boschetto urbano, del laghetto e del fosso naturalistico, che ha una connotazione prevalentemente “naturale”, si è scelto di articolare il camminamento con un’ampia pavimentazione stabilizzata non additivata, così da sottolineare la vocazione paesaggistica del luogo.
Vi sarà comunque la presenza di un percorso di pavimentazione stabilizzata e additivata per consentire a tutti la fruizione dello spazio e raggiungere i maggiori punti di interesse.
Nell’ambito del giardino attrezzato urbano, dove sono presenti la maggior parte delle attività di svago e divertimento, le pavimentazioni saranno “chiuse”, con fondo compatto e piano, in modo da permettere un’accessibilità ottimale anche a soggetti con limitate capacità motorie o sensoriali, ai passeggini ecc.
Tutti i percorsi sono stati progettati così da avere uno sviluppo prevalentemente in piano o comunque con una pendenza mai superiore all’8%.
In sintesi, il sistema dei percorsi meglio specificato nello schema seguente realizza:

  • percorsi ciclopedonali e carrabilità leggera o emergenza (900 m lineari),
  • percorsi con accessibilità ottimale (pendenze minori 5-6%) e superfici di calpestio compatte (950 m lineari),
  • percorsi con accessibilità discreta (pendenze minori 5-6%) e superfici di calpestio sciolte stabilizzate (1300 m lineari),
  • percorsi/sentieri su terreno vegetale di bordo (aree mitigazione).

Gli interventi previsti saranno realizzati utilizzando in gran parte materiali naturali o eco-compatibili e ricorrendo a materiale artificiale o sintetico solo nel caso in cui non vi siano alternative possibili. La paleria e il tavolame impiegato nella realizzazione della staccionata e in tutte le attrezzature occorrenti per le aree sosta (panchine e bacheche) saranno in pino impregnato in autoclave con sali atossici, in maniera tale che i sali entrino in profondità nel legno al fine di garantirne una lunga durata.

LE PAVIMENTAZIONI E L’ACCESSIBILITÀ

L’intero Parco sarà accessibile mediante sentieri e percorsi diversi tra loro per funzioni e caratteristiche dei materiali.
Nella zona del boschetto urbano, del laghetto e del fosso naturalistico, che ha una connotazione prevalentemente “naturale”, si è scelto di articolare il camminamento con un’ampia pavimentazione stabilizzata non additivata, così da sottolineare la vocazione paesaggistica del luogo.
Vi sarà comunque la presenza di un percorso di pavimentazione stabilizzata e additivata per consentire a tutti la fruizione dello spazio e raggiungere i maggiori punti di interesse.
Nell’ambito del giardino attrezzato urbano, dove sono presenti la maggior parte delle attività di svago e divertimento, le pavimentazioni saranno “chiuse”, con fondo compatto e piano, in modo da permettere un’accessibilità ottimale anche a soggetti con limitate capacità motorie o sensoriali, ai passeggini ecc.
Tutti i percorsi sono stati progettati così da avere uno sviluppo prevalentemente in piano o comunque con una pendenza mai superiore all’8%.
In sintesi, il sistema dei percorsi meglio specificato nello schema seguente realizza:

  • percorsi ciclopedonali e carrabilità leggera o emergenza (900 m lineari),
  • percorsi con accessibilità ottimale (pendenze minori 5-6%) e superfici di calpestio compatte (950 m lineari),
  • percorsi con accessibilità discreta (pendenze minori 5-6%) e superfici di calpestio sciolte stabilizzate (1300 m lineari),
  • percorsi/sentieri su terreno vegetale di bordo (aree mitigazione).

SOSTENIBILITÀ DEGLI ARREDI
E DELLE ATTREZZATURE PER LA FRUIZIONE

Gli interventi previsti saranno realizzati utilizzando in gran parte materiali naturali o eco-compatibili e ricorrendo a materiale artificiale o sintetico solo nel caso in cui non vi siano alternative possibili. La paleria e il tavolame impiegato nella realizzazione della staccionata e in tutte le attrezzature occorrenti per le aree sosta (panchine e bacheche) saranno in pino impregnato in autoclave con sali atossici, in maniera tale che i sali entrino in profondità nel legno al fine di garantirne una lunga durata.

COMUNE DI CUNEO

CUNEO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Il Piano strategico “Cuneo per lo sviluppo sostenibile” prende a riferimento la cornice strategica dell’Agenda 2030, approvata dall’O.N.U. nel 2015. Le linee di indirizzo del Piano si sviluppano quindi attorno ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – S.D.Gs.), in cui i temi della sostenibilità, della lotta al cambiamento climatico e i principi della Green Economy e della Green City diventano elementi di riferimento fondamentali per la costruzione della visione al futuro del prossimo decennio.

Le prime riflessioni fatte a livello locale, in merito al posizionamento di Cuneo e del suo territorio rispetto al tema dello sviluppo sostenibile, fanno emergere in modo evidente come le politiche sul clima, sulla solidarietà sociale, sull’uso sostenibile delle risorse, sulla protezione della biodiversità, sulla costruzione di una città dall’elevata qualità urbana, verde ed inclusiva siano scelte che il Comune di Cuneo ha già da tempo orientato in chiave sostenibile.

Oggi il Piano Strategico “Cuneo per lo sviluppo sostenibile” guarda all’orizzonte temporale del 2030 a partire dalla concreta azione amministrativa degli ultimi decenni che ha saputo tradurre in progetti già realizzati o in corso i principi della sostenibilità ed i criteri attorno a cui si struttura una città veramente “green e smart”.

Il progetto “Parco Parri” per la sua rilevanza è il punto di partenza su cui “costruire” consapevolmente una traiettoria di sostenibilità per il 2030.